Diego Dall'Osto

"Il reale, l’immaginario e il simbolico diventano in questa operazione dialogo e conflitto, gli spazi dell’evento si combinano in un intreccio continuo che finirà per rendere un senso del posto assolutamente visionario. I materiali registrati in un mulino ancora attivo determinano combinazioni in alternanza tra loro, in connessioni sistematicamente spaesanti."
Salvatore Fazia


Ex-machina

L'idea nasce dalla possibilità di reinterpretare uno spazio abbandonato, specificamente una sala di un mulino dismesso, partendo dall'uso per il quale tale spazio era stato originariamente concepito. Immagini e suoni di macchinari, farine e granaglie, registrati in un mulino industriale attualmente in attivitá, diventano allora il materiale per una reinvenzione. Gli elementi audio-video vengono quindi rielaborati, ricombinati e sequenziati, creando alternanze di materia dinamica, ritmica, meccanica e finalmente musicale e poetica. Parallelamente vengono incorporate immagini degli spazi del mulino in abbandono e  ricombinate con i video già elaborati, per ottenere ulteriori e spaesanti connessioni. Come una sorta di memoria visionaria del luogo, si vorrebbe innescare un procedimento che sia insieme dialogo e conflitto tra gli spazi desolati dell'abbandono, quelli attivi del passato e quelli immaginari dell'opera.





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Diego Dall'Osto a compiuto studi musicali di organo, composizione e musica elettronica a Vicenza e Venezia;  ha inoltre ottenuto un dottorato di ricerca presso l'Università Autonoma di Barcellona (Spagna). Ha partecipato a festival e concerti a livello nazionale e internazionale. È attivo nella composizione di musica strumentale, vocale ed elettronica, nel teatro, nella danza contemporanea e nell'opera.  Negli ultimi anni è particolarmente interessato all'integrazione tra suono e immagine nell'ambito della creazione digitale. Attualmente insegna presso il conservatorio di musica di Mantova.
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