Claudio Brunello


"In vista l’Ecce Homo in un autoritratto che non teme l’effetto speciale del riferimento, le braccia protese in avanti diconoprendete e mangiate questo è il mio corpo, la tunica bianca è il segno più infallibile. L’immagine è data in forex sagomato, all’altezza della statura dell’artista. L’allusione: è l’artista oggi il profeta."
Salvatore Fazia



La sua formazione culturale, fino ai venti anni, avviene a Torino. Nel 1973 vince il Premio “Cairoli” Concorso d’arte contemporanea ed è più volte segnalato in diversi Premi d’Arte. Nel 1999 a Bassano del Grappa, realizza e dirige, all’interno del noto locale pubblico “Ottocento”, uno spazio denominato “PaginaPiegata Art Gallery” dedicato esclusivamente all’Arte contemporanea e alla cultura. Ne cura la programmazione fino alla chiusura nel luglio 2007 (organizzando oltre 40 mostre di artisti locali e 100 proiezioni d’arte contemporanea).
Nato come artista nel 1972 esprimendosi nel campo dell’Optical art, con il suo trasferimento nel 1974 a Bassano del Grappa svolta la sua creatività verso la libera arte informale per poi approdare dal 2002 in un fare arte autonomo che per mezzo di tele quadrate di piccolo formato che singole o associate fra loro nella fattispecie di cellule/parole o tessere si manifesta creano possibili assemblaggi in continua
mutazione.
Dal 2007 si dedica all’arte a tempo pieno, come curatore, promotore e naturalmente artista. Ha esposto in Italia e all’estero, sue opere sono presenti in numerosi negozi di design d’arredo e in collezioni private e pubbliche.
Ultima iniziativa del 2013 ha inventato e curato “PaginaPiegata – intrecci d’arte”, un ciclo di incontri dedicato alla creatività, coinvolgendo: artisti, fotografi, scrittori, musicisti e critici.

Città, 2008
tecnica mista e acrilico su tela, tela fissata su ferro cm. 50x50

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Giusto porre

Creare un’opera, assorbendo l’intensità degli elementi coinvolti che posti in attesa di significato relazionale, si manifestano nella loro struttura fisica e funzionale. La pittura è per me un ponte e le problematiche centrali sono quelle concernenti la sua struttura, in altre parole al modo in cui questo ponte riesce a innestarsi su due sponde lontane dalla realtà fisica. Macerie, oggetti geometrici, pietre, residui, costituiscono partizioni in seguito addizionate allo spazio in cui la comunicazione è decisa. La fase che precede la realizzazione dell’opera è una riflessione lenta e articolata. È indagine sull’uomo e sulla sua natura, condotta in modo paziente e meticoloso. Le opere spesso nascono di notte prima di addormentarmi, al mattino appena sveglio o camminando spesso in montagna, osservando i dettagli dell’ambiente circostante e raccogliendo materiali naturali o costruiti dall’uomo a cui il tempo vissuto a lasciato traccia. Rifletto sulla semplicità del gesto che con lentezza e meditazione pone l’oggetto in un determinato spazio deciso, lo rendo protagonista di messaggio o parte di una narrazione. Il desiderio di recuperare il contatto con la materia in un continuo scambio si concreta. Grande forza e importanza è data ad una sorta di volontà di analizzare l’intervallo di vuoto che esiste tra l’oggetto trovato e l’atto d’invenzione che consiste nel "giusto porre". Giusto porre che sviluppo proiettando le immagini mentali e le intuizioni che derivano dal mio sapere addizionato e stimolato.
Cercare nel tempo il fascino della descrizione del vuoto e dell'assenza per creare contenuto che semplicemente è.

Claudio Brunello - 2012
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Altro


La creazione dell’opera non coincide con il raggiungimento di un obiettivo posto a priori, ma è una sorta di farsi progressivo che mi conduce, preceduto da una riflessione lenta e articolata. La sospensione dell’azione immediata, obbliga alla riflessione, alla valutazione, a una strategia, alla fatica, al dolore e alla meraviglia del pensare per agire e agire per essere. La tensione che si crea obbliga la mente a cercare un altrove che, una volta trovato, diventa esperienza che si stratifica e, sovrapponendosi, forma un sapere. L’arte è conoscenza, è porsi sulla soglia di uno spazio “Altro”, l’arte diventa percorso che è valore in se. Dal 2002 uso supporti dalla forma quadrata (archetipo ed espressione di una razionalità acquisita), che sottendono l’intenzione di far assumere alla tela la dimensione di cellula, tassello, parola, pagina che singola o unita in assemblaggi, acquista forte significato, è somma di sapere, addizione continua d’esperienze, contrasti, equilibri, desideri, bisogni e necessità. L’intervallo di vuoto che esiste tra la materia osservata e l’atto d’invenzione che consiste nell’azione del “giusto porre”, sviluppo le immagini mentali e le intuizioni derivanti da un sapere, nel tempo, addizionato e stimolato. La consapevolezza del vuoto e dell’assenza compone la base per il costruendo di un pieno. La materia è per me soggetto principale e genesi del mio fare arte, da essa tutto ha inizio. Ha il ruolo e la responsabilità di essere traccia e veicolo al tempo stesso, portatrice di significato. Mettendo insieme questi materiali “densi” di passate funzioni, palesate dall’usura della loro trama costitutiva, si presentano portatori di un fascino naturale derivante dalla loro esistenza passata, testimoni di un accaduto, diventano realtà progressivamente significanti del divenire del tempo. Pertanto, con tecniche come il collage e décollage, procedo in una sorta di post-produzione dalla forte connotazione simbolico-concettuale, condizione che mi permette di far diventare la tela superficie per un accadimento/racconto in chiave di recupero e rinascita che si rivela, nel suo divenire, come una vera scoperta. 


Addizione, 2008
tecnica mista e acrilico su tela, tela fissata su ferro cm. 50x50

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Fare arte, è per me, condensare la coinvolgente e intensa sensazione dello scorrere temporale, l’attesa che il passato si presenti nel futuro, rispondendo al bisogno di capire e fissare il mistero del mutare del tempo per accedere a una dimensione di spazio mentale privo di ancoraggi conosciuti, uno spazio “Altro”. È indagine sull’uomo e sulla sua natura, condotta in modo paziente e meticoloso. Le opere
spesso nascono osservando i dettagli degli ambienti circostanti e raccogliendo materiali naturali o costruiti dall’uomo su cui il tempo ha lasciato una traccia. Rifletto sul lento e meditato gesto artistico che pone in uno spazio determinato l’oggetto scelto, rendendolo veicolo di un messaggio o elemento/parte di una narrazione. Creare un’opera assorbendo l’intensità degli elementi coinvolti che in attesa del conferimento di un significato relazionale, si manifestano nella loro struttura fisica e funzionale, porta a un processo di creazione dell’inedito in cui la ricerca di senso nella visione trova uno dei suoi tratti
distintivi. Il colore è protagonista dello spazio deciso, trasmette e favorisce una visione significante.
Le relazioni che si creano fra i materiali e il colore monocromo sono foriere di singolari letture simbolico-concettuali. Pertanto, il pigmento scelto diventa una sorta di pelle carica di forza, che indica una visione, un pensiero, un percorso possibile. È in questa dimensione che si pone la mia ricerca artistica, dove la comprensione del reale per mezzo di un’analisi continua si manifesta in una sintesi estetica significante. Addizione perpetua di sapere incontrato che svincola la mente dal conformismo del
presente, attua uno scarto di direzione verso un’immaginazione libera e astratta che si manifesta con lo scopo e la contemporaneità del mio fare arte. “La capacità di rappresentare qualcosa con un’altra cosa ha costituito un gigantesco balzo in avanti nell’evoluzione umana: si tratta di un’abilità mentale che ha reso possibile il linguaggio, la matematica e l’arte. Abilità mentale è emersa essa stessa con l’emergere
delle competenze simboliche”. (U. Morelli)

Claudio Brunello 2014
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info@claudiobrunello.com

cell. 339 7792101